Proprio
così. La Posidonia oggi è oro. I cumuli di Posidonia spiaggiati sulle rive di
Alghero non sono più un rifiuto ingombrante: sono una preziosa risorsa da
quando è stata classificata come biomassa.
Secondo la
più recente normativa italiana (D.L. n.2 del 25.01.2012) ed europea infatti è consentito
il riutilizzo a fini agricoli (compostaggio) delle biomasse vegetali di origine
marina e lacustre spiaggiate lungo i litorali; in aggiunta il Decreto
ministeriale del 6.07.2012 incentiva la produzione di energia elettrica
da impianti alimentati con fonti rinnovabili, qualità tipica delle biomasse,
definite come la parte biodegradabile dei prodotti, dei rifiuti e dei residui
provenienti dalla agricoltura e dalla industria connessa, comprendente sostanze
sia vegetali, come la Posidonia spiaggiata, sia animali; avanzi del pescato e
dell’acquacultura; sfalci e potature provenienti dal verde urbano e dalla
silvicoltura; nonché la parte biodegradabile dei rifiuti urbani e della
ristorazione.
Quindi è davvero
una risorsa. E come risorsa vale oro.
Trattandola
da ingombrante rifiuto, si è preferito lasciare le sue foglie sugli arenili di
Alghero. Le foglie morte della Posidonia vengono depositate dalle correnti
sulla spiaggia di San Giovanni ed anche oltre, fino a Maria Pia. Oggi le alghe
spiaggiate coprono in permanenza, in grandi cumuli, il prezioso litorale, ben
oltre San Giovanni.
L’ammasso di
alghe emette odori nauseanti; le zone di spiaggia ricoperte diventano un
deposito di rifiuti. Il decoro della città e la sua immagine turistica ne
risulta danneggiata. L’accumulo di banquettes
sulla riva ostacola nuovi spiaggiamenti e le alghe in arrivo, costrette in
acqua, iniziano a putrefarsi con emissione di gas serra e dispersione locale di
sostanze nutrienti. Viene innescato un processo di eutrofizzazione del fondo
marino che intorbida le acque e si diffonde lungo la costa. L’arenile invaso
dalla Posidonia si comporta come una discarica a cielo aperto e le alghe
continuano a decomporsi sotto l’azione del sole e dell’ossigeno. L’emissione di
gas serra è praticamente continuo. I cattivi odori, raggiungono i cittadini ed
i turisti sul bel lungomare che costeggia la spiaggia.
Ma oggi la
Posidonia spiaggiata in realtà vale oro. Infatti la sua trasformazione in energia
può restituire alla città le sue spiagge. L’energia chimica delle alghe può
essere trasformata in un biodiesel, cioè un ottimo carburante per autotrazione;
in energia termica o elettrica, con accesso agli incentivi statali. Consente
inoltre la produzione di fertilizzanti.
Il processo
che valorizza al meglio le biomasse è la Digestione Anaerobica, che provvede
alla degradazione biochimica del materiale organico, in condizioni di totale
assenza di ossigeno, per mezzo di batteri, enzimi o microrganismi. Il biogas prodotto
è composto da metano (60%) e anidride carbonica (40%), con tracce di altre
sostanze gassose. E’ un processo ecocompatibile, non inquinante per l’atmosfera.
Se ben gestito, non produce odori. Può a buon diritto essere diventare protagonista
di un piano ambizioso come il PAES 2020.
La
Digestione Anaerobica utilizzata in modo industriale richiede investimenti consistenti.
Il suo impiego deve essere quindi preceduto da un piano accurato che ne valuti
le rese, e da un inventario a lungo termine delle biomasse utilizzabili. Infatti
le alghe accumulate in Alghero, ormai almeno settemila tonnellate, da sole potrebbero
fornire biomassa per un periodo di tempo circoscritto. Quando la disponibilità
sarà limitata allo spiaggiamento annuale, sarà necessario provvedere altre
fonti di biomassa sostenibile prelevate dalla città (parte degradabile dei
rifiuti solidi urbani) e dal territorio (scarti agricoli e degli allevamenti).
La vocazione
agricola di vaste zone dell’Agro, e la prospettiva, ormai realistica, dello
sfruttamento di Surigheddu e Mamuntanas potrebbero giustificare da sole la
convenienza economica della Digestione Anaerobica. Tuttavia, senza attendere
questo progetto, si potrebbe procedere da subito a liberare le spiagge noleggiando
Digestori mobili per il tempo necessario.
La Posidonia disponibile consentirebbe una realistica sperimentazione
della Digestione Anaerobica. E anche la necessaria qualificazione del personale
operativo per i progetti successivi. Nello stesso tempo l’energia chimica delle
alghe, trasformata in energia elettrica incentivata, potrebbe coprire le spese immediate.
PATTO CIVICO ALGHERO
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