Secondo
stime molto condivise, e considerate al ribasso, le 4.500 attività in questione sarebbero l’insieme di chi adibisce
saltuariamente proprie case private alla ricezione turistica.
Il prossimo
varo della Tassa di Soggiorno potrebbe rappresentare, per il Comune, il momento
di recuperare radicalmente la situazione.
Infatti, dal
prossimo primo gennaio, esisterà l’interesse economico, cioè la tassa di
soggiorno; ed il Comune ha mostrato di disporre di uno strumento di controllo
grazie all’adozione di un nuovo sistema informativo online per le attività
alberghiere.
Tuttavia per
favorire una riemersione effettiva, senza nuovi contrasti, compromessi e
rinvii, sarebbe necessario rivedere alcune regole previste dalla Regione e dal
Comune.
Andrebbe
eliminato il limite regionale di 120 giorni, per favorire un effettivo
ampiamento della stagione turistica, che questa tipologia extra-alberghiera ha
già dimostrato di saper produrre.
Va rivisto
senza dubbio, secondo il principio di equità, l’importo dell’ammenda stabilita
dalla Regione, per questa categoria alberghiera, nel documento del 30 luglio
2007, a 1.500-3.000 €. Si tenga che queste strutture produrranno in media una
tassa di soggiorno annuale non superiore a 150/200€.
Gli esperti
del Comune dovrebbero valutare che le specifiche del nuovo sistema, non
rispondono bene alle necessità delle categorie extra-alberghiere minori,
secondo le definizioni che, per queste tipologie sono nel documento della
Regione Sardegna già citato.
L’uso “occasionale” di privati ad uso ricettivo è
incoraggiato nel documento citato, così come l’esercizio “saltuario” del
ospitalità nei B&B, lasciando intendere che l’immobile possa tornare nella
disponibilità privata del proprietari, fra una occasione turistica e l’altra.
Il nuovo sistema informativo priva i proprietari di questo
diritto: in qualunque momento, nel periodo di attività, la struttura privata
può essere soggetta ai controlli comunali e, qualora vi si trovino degli
ospiti, non turisti, ma amici o familiari non residenti, dovrebbe essere
contestata una infrazione, senza riguardi per i diritti del proprietario di
disporre liberamente della propria casa quando non siano in corso attività
ricettive turistiche.
Ma anche altri punti dei regolamenti comunali andrebbero
perfezionati per non costringere i titolari di queste strutture
extra-alberghiere ad un carico di lavoro amministrativo troppo pesante:
dichiarare gli stessi dati a tre diversi enti; preparare comunicazioni che
rielaborano dati da prelevare in ogni caso dal database comunale.
Si potrebbero
ipotizzare varie proposte per ridurre questi inconvenienti, pur senza
abbandonare il software prescelto. Sarebbe impresa facile e vantaggiosa per
tutti recuperare senza conflitti le migliaia di attività oggi sommerse, con
vantaggi reciproci dei gestori e del Comune.
Patto Civico
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