Il punto di vista di cittadini che si mettono a disposizione di Alghero con le loro attitudini

Il punto di vista di cittadini che si mettono a disposizione di Alghero con le loro attitudini

mercoledì 3 dicembre 2014

Sviluppare Maria Pia o l’Agro?


In una pagina della Nuova Sardegna del 15 novembre 2014 si leggeva come i più’ importanti costruttori algheresi stiano sollecitando il Comune ad autorizzare la costruzione nel Parco di Maria Pia di strutture alberghiere per un totale di 1200 “camere”. La posizione del Comune, aggiungeva la Nuova, sembra sia invece orientata a rilasciare autorizzazioni per “sole” 600 “camere”. Cioè almeno 4 alberghi da 150 camere l’uno.  
I giochi sono forse già fatti?  
Provate ad immaginare secondo i piani dei costruttori, almeno 500, o 1000, famiglie di emiri arabi, con prole e servitù, arrivati a Maria Pia per ritemprarsi nel clima mite e temperato di Alghero, in un compound non attraversato dalle strade comunali oggi esistenti, con a disposizione la pineta, la spiaggia e, forse, il porto di Fertilia. Il traffico di automobili sulla litoranea bloccato per gli algheresi; i giovani della città costretti a fare footing su percorsi tortuosi per raggiungere Fertilia attraverso viale Burruni.  
Intanto nel golfo, davanti alla spiaggia sarebbero ancorati decine di grandi yacht, con i gommoni in movimento da e verso la battigia, solcando le acque della “marea gialla” …..  
Sarebbe uno scenario apocalittico! Destinato però a rendere, nella stagione, fino a 10.000 euro di tasse di soggiorno per dì.  
E’ evidente come questi piani tendano a favorire l'investimento non per "valorizzare" l'attuale presenza del palazzo dei congressi, quanto a togliere praticamente agli algheresi l'utilizzo di una delle spiagge da loro più utilizzate.
 
Esistono altre aspettative per Maria Pia, ed altre possibilità per i 1200 posti letto effettivamente pianificati. Il “partito” dei cittadini non legati alle corporazioni del mattone, dei giovani che amano l’aria aperta e lo sport, e di chi ritiene che lo sviluppo debba andare di pari passo con la salvaguardia dell’ambiente, aspirerebbero tutti ad integrare la spiaggia e la pineta con una vasta risorsa verde, destinata allo svago, ed alle attività sportive e, per il resto, attrezzata come un parco urbano con giochi, punti di ristoro e prati calpestabili.  
E’ utile non dimenticare la proposta fatta da Lubrano che favoriva un investimento alberghiero contenuto (due alberghi da 150 posti letto ciascuno), non seguendo la linea del mare ma andando verso l'interno. In modo da legare un moderato insediamento turistico alle attività permesse dal Calich ed alla cittadella sportiva di Maria Pia.  
Il Calich, finalmente risanato, metterebbe a disposizione ittiturismo, degustazione, punti picnic, attività sportive su acqua, e bird watching, favorito da postazioni già in essere, realizzate dal Parco di Porto Conte con il progetto Zoumate. La zona sportiva di Maria Pia potrebbe essere completata partendo dalle infrastrutture già presenti, cioé campi calcio, rugby, tennis e piscina.  
Sulla linea parallela alla pineta ed al mare invece questo progetto coinvolgeva i privati per realizzare un parco urbano con una serie di servizi al proprio interno: punti ristoro, aree ludiche, noleggio mezzi elettrici ecc. ...  
Questa zona, di assoluto pregio ambientale, rimarrebbe così integrata, anzi in continuità assoluta con la città.  
Un ulteriore potenziamento delle strutture alberghiere algheresi potrebbe essere ottenuto invece, con architetture adatte all’ambiente, nel verde dell’Agro, con maggiori spazi coinvolgendo ad esempio il Parco, la Cantina Sociale di S. M. La Palma ed altri privati, per riconvertire gli stabili e le infrastrutture dell'istituto Agrario in una struttura ricettiva di alto livello, con connotazioni di natura ambientale, ma anche produttiva dal momento che l'Istituto ha un importante numero di ettari a vigna e ad olivo.  
Crediamo che la destinazione di Maria Pia vada studiata a carte scoperte, proponendo tutte le alternative in gioco alla valutazione di esperti in urbanistica ed architetti specializzati. Ma non basterebbe: occorre ascoltare i cittadini. Una consultazione libera, a monte della decisione, secondo la prassi di una democrazia moderna è urgente. Affiderebbe ai cittadini una scelta responsabile, ricreando finalmente il senso di una vera comunità, quale Alghero merita di essere. 

Ugo Picciafuoco